Descrizione
Strade. Quartieri. Palazzi. Giorni nostri. La Luna, imponente emittente televisiva, illumina da 20 anni il quartiere, utilizzando e diffondendo giorno e notte nell’etere le piccole vite degli abitanti per il suo ricco palinsesto. Una notte improvvisamente si spegne e questo evento coincide con l’apparente sparizione di Afrodite, il volto della Luna. Nel quartiere però, nessuno al di fuori della sua famiglia conosce questa segreta connessione. Il padre vede in questa coincidenza, un’occasione di facile popolarità: come un santone che anticipa il futuro, lui può “predire” quando la nuova Luna si riattiverà. Così Il riflesso di Afrodite continua a muovere le cinque vite della sua “brigata”.
Note di regia
La genesi di Brigata Miracoli parte prendendo in analisi la figura di Afrodite che – nel suo incontro con l’umano Anchise – diede alla luce Enea, dando inizio così alla stirpe degli eroi.
“Gli eroi non sono immortali, ma sono molto più forti, molto più belli, più potenti – ma spesso più ambigui, pericolosi e crudeli – degli umani.” cit.
Nel nostro Brigata Miracoli ad Enea è stato assegnato il sesso femminile, innescando un corto circuito all’interno della tribù-Olimpo dal quale proviene. Al femminile è quindi riconsegnata tutta la potenza eroica e divina; ma ci siamo subito chiesti quali potessero essere invece le divinità del nostro tempo: quale montagna scaliamo ogni giorno per raggiungere l’altare dal quale pregare?
Le nostre divinità oggi sono tutte espressioni del consumismo e della capitalizzazione delle emozioni, così ogni personaggio di Brigata Miracoli si ispira ad una divinità classica, ormai corrosa e totalmente umanizzata. Il punto di svolta durante il lavoro è però arrivato imbattendoci negli studi di una neuropsichiatra, Suzanne O Sullivan che in “The Sleeping Beauties” raccoglie le testimonianze e delinea i contorni di una sindrome tutta moderna: la sindrome della rassegnazione. La neuropsichiatra si è infatti recata in Svezia studiando un fenomeno tutto nuovo e senza precedenti scientifici. Si sono registrati tantissimi casi di giovanissime donne, figlie di immigrati richiedenti asilo, che hanno iniziato ad addormentarsi – per settimane, mesi e in alcuni casi anni – senza mai risvegliarsi. La comunità scientifica non è riuscita però ad identificare le cause cliniche specifiche, inserendo questa sindrome dentro il largo e indefinito insieme delle malattie psicosomatiche: trattandosi di qualcosa che appare simile ad un coma ma che nella sostanza è quasi un addormentamento prolungato, i soggetti colpiti restano intrappolati in un lungo sonno non manifestando complicazioni particolari e, non essendoci cure possibili, rimangono affidati alle famiglie che li ‘custodiscono’ in attesa di un risveglio.
Ma il vero punto cruciale negli studi della neuropsichiatra si manifesta nelle conclusioni a cui arriva: La Sindrome della rassegnazione si manifesta dove c’è un’insufficienza istituzionale, un senso di irreversibilità; un vuoto ed una frammentazione incolmabile. Non si può semplicemente parlare di malattie legate all’individuo ma manifestazioni di una malattia della società. Da questa prospettiva gli individui sono costretti a a “schermarsi” addormentandosi, per potersi salvare. L’unica forma di guarigione dalla Sindrome della Rassegnazione è quindi riconducibile al ripristino della speranza.
Brigata Miracoli è l’Olimpo che ha smarrito le sue divinità. Un vero avamposto di resistenza e contraddizioni: un quartiere popolare che fa del suo essere tribù la sua salvazione. Ma il fuoco attorno al quale si raccoglie questa tribù è lo specchio della Luna, un canale televisivo. Afrodite è persa; la Luna subisce uno spegnimento: così d’improvviso l’intera comunità si percepisce come espulsa dal paradiso e l’unico obiettivo sarà quello di ritornarci. Enea nella nostra storia è Femmina ed è la chiave: indotta a dover seguire le orme della madre per ripristinare una “Nuova Luna”, avvierà una sua personale rivoluzione eroica, superando il meccanismo (della modernità) che la incastra ed usandolo a vantaggio. Su vari piani, la nostra è una riflessione sui medium più che sui contenuti e sulla loro sovrabbondanza. I medium come forma identitaria. Da sempre il Teatro è uno dei più potenti e trascurati. Brigata Miracoli è quindi anche un cortocircuito tra analogico e digitale; tra un’umanità che non si fa corrompere ed una già interamente digitalizzata.
Joele Anastasi
Info tecniche
uno spettacolo di Vuccirìa Teatro
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Federica Carruba Toscano, Adelaide Di Bitonto, Enrico Sortino, Beatrice Vento
scene Giulio Villaggio
light designer Joele Anastasi / Martin Emanuel Palma
costumi Joele Anastasi
sound designer Alessio Foglia
maschere dell’artista Sergio Fiorentino
aiuto regia e video Giuseppe Cardaci
realizzazione scene Alovisi Attrezzeria
responsabile tecnico Martin Manuel Palma
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini