Descrizione

Il Museo Lombroso custodisce una collezione unica di Ceramiche Carcerarie risalenti alla fine dell’ottocento che, per motivi di allestimento, è solo parzialmente visibile al pubblico.

Abbiamo realizzato un’installazione museale che consente di poter visualizzare e studiare nel dettaglio tutti i manufatti, aiutando il visitatore ad apprezzarne il grande valore storico, antropologico e interessanti valenze artistiche.
I modelli tridimensionali dei vasi sono stati ricostruiti, con una grande cura dei dettagli, a partire da un rilievo fotogrammetrico. L’interfaccia touch si basa su tecnologie web, permette una navigazione intuitiva e consente una facile esplorazione dei modelli.

Info tecniche

Modellazione 3D e interfaccia multimediale: BRIXEL (Riccardo Gagliarducci, Luca Porru, Federica Scalzi) con la collaborazione di Giulia Randone, Andrea Regis, Riccardo Covino, Salvo Palazzolo.


Progetto scientifico: Cristina Cilli, Giacomo Giacobini, Giancarla Malerba, Silvano Montaldo, Luca Spanu
Fotografia e modellazione 3D: Paolo Giagheddu
Architetto: Massimo Venegoni
Consulente audio-video e fornitura apparecchiature: Gabriele Magagna, Acuson Srl
Allestimento: Raffaele Mercadante, Buglino Snc
Impianti elettrici: Alessandro Fiorenzato

Fotografie di Gabriella di Muro

Tracklist

Orcio conservato nel Museo Lombroso.

“L’iconografia dell’orcio lascerebbe intendere che si tratti di ricordi di un marinaio, “Romano cit” (cit in piemontese significa piccolo) che tratteggia paesaggi visti nei suoi viaggi e nomi di luoghi in cui potrebbe essere stato: “Merica” (America), “B. Aire” (Buenos Aires), “N. York” (New York), “Paris” (Parigi), “Barcel” (Barcellona). Romano traduce il suo soprannome Cit, piccolo, anche in francese (“petit”), inglese (Kild, ma Kid) e in spagnolo (“pequeno”) dimostrando un’attitidine da poliglotta.”